le Due colonne
della       Letterina

 

AGOSTO 2006

Messaggio del 2 Agosto 2006 ( Mirjana )
“Cari figli, in questi tempi inquieti, io vengo a voi per mostrarvi la via verso la pace. Vi amo con amore immenso e desidero che anche voi vi amiate gli uni gli altri e che in tutti vediate il mio Figlio, l' Amore immenso. La via verso la Pace passa solo, solo tramite l'amore. Date la mano a me, alla vostra Madre e permettetemi di guidarvi. Io sono la Regina della Pace.
              Vi ringrazio”.

Messaggio del 4 Agosto 2006 ( Ivan)
“Cari figli anche oggi la Madre con serietà vi invita: pregate, cari figli, per la pace. Pace, pace, pace! Che sia la pace, cari figli! La Madre intercede presso suo Figlio per ciascuno di voi, la Madre prega per ciascuno di voi. Pregate insieme con la Madre, specialmente in questo tempo, per la pace.
Grazie, cari figli, perchè avete risposto alla mia chiamata”.

LETTERA ENCICLICA DEUS CARITAS EST
DEL SOMMO PONTEFICE
BENEDETTO XVI

Il vero cibo dell'uomo è diventato Amore

(….) Gesù ha dato una presenza duratura attraverso l'istituzione dell'Eucaristia, durante l'Ultima Cena. Egli anticipa la sua morte e resurrezione donando già in quell'ora ai suoi discepoli nel pane e nel vino se stesso, il suo corpo e il suo sangue come nuova manna (cfr Gv 6, 31-33).
Se il mondo antico aveva sognato che, in fondo, vero cibo dell'uomo — ciò di cui egli come uomo vive — fosse il Logos, la sapienza eterna, adesso questo Logos è diventato veramente per noi nutrimento — come amore. L'Eucaristia ci attira nell'atto oblativo di Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione. L'immagine del matrimonio tra Dio e Israele diventa realtà in un modo prima inconcepibile: ciò che era lo stare di fronte a Dio diventa ora, attraverso la partecipazione alla donazione di Gesù, partecipazione al suo corpo e al suo sangue, diventa unione. La « mistica » del Sacramento che si fonda nell'abbassamento di Dio verso di noi è di ben altra portata e conduce ben più in alto di quanto qualsiasi mistico innalzamento dell'uomo potrebbe realizzare.
14. Ora però c'è da far attenzione ad un altro aspetto: la « mistica » del Sacramento ha un carattere sociale, perché nella comunione sacramentale io vengo unito al Signore come tutti gli altri comunicanti: « Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane », dice san Paolo (1 Cor 10, 17). L'unione con Cristo è allo stesso tempo unione con tutti gli altri ai quali Egli si dona. Io non posso avere Cristo solo per me; posso appartenergli soltanto in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi. La comunione mi tira fuori di me stesso verso di Lui, e così anche verso l'unità con tutti i cristiani. Diventiamo « un solo corpo », fusi insieme in un'unica esistenza.

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA
di San Luigi Maria Grignion de Montfort

MARIA NELLA SANTA CHIESA

31. Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno nei suoi membri per mezzo della sua cara Madre e le dice: «Prendi in eredità Israele». Come se dicesse: Dio mio Padre mi ha consegnato in eredità tutte le nazioni della terra, gli uomini buoni e cattivi, fedeli e non creden­ti; io li condurrò, gli uni con scettro d'oro e gli altri con verga di ferro; degli uni sarò il padre e il difensore, degli altri il giusto castigatore e di tutti il giudice. Ma tu, mia cara Madre, avrai in eredità e in possesso solo i fedeli credenti, raffigurati da Israele e come loro buona madre li darai alla luce, li nutrirai e farai crescere; come loro regi­na, li guiderai, li governerai e li difenderai.
32. «L'uno e l'altro è nato in esso», dice lo Spirito Santo. Secondo la spiegazione di alcuni Padri, il primo uomo nato da Maria è l'Uomo-Dio, Gesù Cristo; il secondo è il semplice uomo, figlio di Dio e di Maria per adozione. Se Gesù Cristo, il Capo degli uomini, è nato in lei, anche i veri credenti, che sono membri di questo Capo, devono per conseguenza necessaria nascere in lei. Una stessa madre non mette al mondo la testa, o il capo, senza le membra, né le membra senza la testa: sarebbe un mostro della natura. Così nell'ordine della grazia, il capo e le membra nascono da una stessa madre. Se un mem­bro del Corpo mistico di Gesù Cristo, cioè un vero credente, nascesse da un'altra madre, diversa da Maria che ha generato il Capo, non sarebbe un autentico credente, né un membro di Gesù Cristo, ma una spe­cie di mostro nell'ordine della grazia.

Tratto da http://www.totustuus.org/Veradevozione/Trattato0.htm#Trattato

 

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