le Due colonne
della    Letterina

 

MAGGIO 2006

Messaggio del 2 Maggio 2006 dato a Mirjana
“Cari figli, vengo a voi come Madre.Vengo con il cuore aperto ripieno d'amore per voi. Cari figli, purificate i vostri cuori da tutto ciò che vi impedisce di riceverMi, perché possiate così conoscere l'amore di mio Figlio. Il Mio cuore vuole vincere e conquistare attraverso di voi. Il Mio cuore vuole  trionfare.
Aprite i vostri cuori e Io vi guiderò a questo. Grazie”

Messaggio del 5 maggio 2006 dato a Ivan
“Cari figli, anche stasera vi invito alla santità, la santità nelle famiglie. Cari figli, dovete comprendere che non esiste la santità nella famiglia senza ritorno alla preghiera in famiglia. Per questo vi invito anche stasera: iniziate a pregare nelle vostre famiglie con i vostri figli. Che con la preghiera ritorni la pace e la gioia.
Grazie cari figli perchè avete risposto alla mia chiamata”.

 

LETTERA ENCICLICA DEUS CARITAS EST
DEL SOMMO PONTEFICE
BENEDETTO XVI

Tutti gli altri dei non sono Dio

Cap 9 (….) Nelle culture che circondano il mondo della Bibbia, l'immagine di dio e degli dei rimane, alla fin fine, poco chiara e in sé contraddittoria. Nel cammino della fede biblica diventa invece sempre più chiaro ed univoco ciò che la preghiera fondamentale di Israele, lo Shema, riassume nelle parole: « Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo » (Dt 6, 4). Esiste un solo Dio, che è il Creatore del cielo e della terra e perciò è anche il Dio di tutti gli uomini. Due fatti in questa precisazione sono singolari: che veramente tutti gli altri dei non sono Dio e che tutta la realtà nella quale viviamo risale a Dio, è creata da Lui. Certamente, l'idea di una creazione esiste anche altrove, ma solo qui risulta assolutamente chiaro che non un dio qualsiasi, ma l'unico vero Dio, Egli stesso, è l'autore dell'intera realtà; essa proviene dalla potenza della sua Parola creatrice.
Ciò significa che questa sua creatura gli è cara, perché appunto da Lui stesso è stata voluta, da Lui « fatta ». E così appare ora il secondo elemento importante: questo Dio ama l'uomo. La potenza divina che Aristotele, al culmine della filosofia greca, cercò di cogliere mediante la riflessione, è sì per ogni essere oggetto del desiderio e dell'amore — come realtà amata questa divinità muove il mondo—, ma essa stessa non ha bisogno di niente e non ama, soltanto viene amata. L'unico Dio in cui Israele crede, invece, ama personalmente. Il suo amore, inoltre, è un amore elettivo: tra tutti i popoli Egli sceglie Israele e lo ama — con lo scopo però di guarire, proprio in tal modo, l'intera umanità. Egli ama, e questo suo amore può essere qualificato senz'altro come eros, che tuttavia è anche e totalmente agape.
Soprattutto i profeti Osea ed Ezechiele hanno descritto questa passione di Dio per il suo popolo con ardite immagini erotiche. Il rapporto di Dio con Israele viene illustrato mediante le metafore del fidanzamento e del matrimonio; di conseguenza, l'idolatria è adulterio e prostituzione. Con ciò si accenna concretamente — come abbiamo visto — ai culti della fertilità con il loro abuso dell'eros, ma al contempo viene anche descritto il rapporto di fedeltà tra Israele e il suo Dio. La storia d'amore di Dio con Israele consiste, in profondità, nel fatto che Egli dona la Torah, apre cioè gli occhi a Israele sulla vera natura dell'uomo e gli indica la strada del vero umanesimo. Tale storia consiste nel fatto che l'uomo, vivendo nella fedeltà all'unico Dio, sperimenta se stesso come colui che è amato da Dio e scopre la gioia nella verità, nella giustizia — la gioia in Dio che diventa la sua essenziale felicità: « Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra... Il mio bene è stare vicino a Dio » (Sal 73 [72], 25. 28).

 

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA
di San Luigi Maria Grignion de Montfort

MARIA NEL MISTERO DI CRISTO
1. Nell'incarnazione
20. Dio Spirito Santo, che è sterile nella divinità, cioè non produce altra perso­na divina, è divenuto fecondo per mezzo di Maria, che ha sposata. E' con lei, in lei e da lei che egli ha prodotto il suo capolavoro, che è un Dio fatto uomo, e che produce ogni giorno, fino alla fine del mondo, i cri­stiani fedeli, membri del corpo di questo capo adorabile: perciò, quanto più egli trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in un'anima, tanto più diventa operante e potente per formare Gesù Cristo in quell'a­nima e l'anima in Gesù Cristo.
21. Con questo non si vuoi dire che sia la Santa Vergine a dare fecondità allo Spirito Santo, come se egli non l'avesse da sè, poiché essendo Dio, possiede la fecon­dità e la capacità di produrre, come il Padre e il Figlio, anche se non la mette in atto, dal momento che non dà origine ad altra persona divina. Si vuol dire che lo Spirito Santo, tramite la Santa Vergine, di cui vuole servirsi benché non ne abbia un bisogno assoluto, traduce in atto la propria fecondità, producendo in lei e per mezzo di lei Gesù Cristo e i suoi membri. O mistero di grazia, sconosciuto anche ai più dotti e spirituali tra i cristiani!

MARIA NELLA SANTA CHIESA

22. La condotta che le tre Persone della Santissima Trinità hanno tenuto nell'Incarnazione e nella prima venuta di Gesù Cristo, è da loro mantenuta ogni gior­no, in maniera invisibile, nella santa Chiesa e sarà conservata fino alla consumazione dei secoli, nell'ultima venuta di Gesù Cristo.

Tratto da http://www.totustuus.org/Veradevozione/Trattato0.htm#Trattato

 

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