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SALMO 48,
Vanità delle ricchezze
Difficilmente un ricco entra nel regno dei cieli (Mt 19, 23).
Ascoltate, popoli tutti,*
porgete orecchio abitanti del mondo,
voi nobili e gente del popolo,*
ricchi e poveri insieme.
La mia bocca esprime sapienza,*
il mio cuore medita saggezza;
porgerò l'orecchio a un proverbio,*
spiegherò il mio enigma sulla cetra.
Perché temere nei giorni tristi,*
quando mi circonda la malizia dei perversi?
Essi confidano nella loro forza,*
si vantano della loro grande ricchezza.
Nessuno può riscattare se stesso,*
o dare a Dio il suo prezzo.
Per quanto si paghi il riscatto di una vita,†
non potrà mai bastare*
per vivere senza fine, e non vedere la tomba.
Vedrà morire i sapienti;†
lo stolto e l'insensato periranno insieme*
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
Il sepolcro
sarà loro casa per sempre,†
loro dimora per tutte le generazioni,*
eppure hanno dato il loro nome alla terra.
Ma l'uomo nella prosperità non comprende,*
è come gli animali che periscono.
Questa è la sorte di chi confida in se stesso,*
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole
.
Come pecore sono avviati agli inferi,*
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,†
svanirà ogni loro parvenza:*
gli inferi saranno la loro dimora.
Ma Dio potrà riscattarmi,*
mi strapperà dalla mano della morte.
Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,*
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, con sé non porta nulla,*
né scende con lui la sua gloria.
Nella sua vita si diceva fortunato:*
«Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
Andrà con la generazione dei suoi padri*
che non vedranno mai più la luce.
L'uomo nella prosperità non comprende,*
è come gli animali che periscono.
Gloria al Padre e al Figlio*
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre,*
nei secoli dei secoli. Amen.